Tutto è tag

L’unità di misura dell’informazione online è il tag. Ciò che non è associabile a un tag, semplicemente non esiste.

L’organizzazione dell’informazione online, strutturata da database e algoritmi di ricerca, sta imponendo alla conoscenza umana una formalizzazione logica che prima non aveva. O meglio, le logiche formali, da molti considerate troppo artificiali per dare conto della incredibile varietà espressiva del linguaggio umano, stanno rientrando dalla finestra regolando la categorizzazione delle informazioni su Internet.

TagPossiamo semplificare così uno dei principi di base della logica predicativa (o logica del primo ordine, Hilbert & Ackermann, Grundzüge der theoretischen Logik, 1938): ogni proposizione, ogni idea può essere identificata dall’insieme dei predicati (proprietà) a cui appartiene. Prendiamo per esempio un’auto di marca conosciuta: possiamo associare a questo oggetto la proprietà di essere un’automobile, di essere costruita da una marca particolare, la cilindrata, e così via. Ogni proprietà, a sua volta, può essere vista come un insieme di tutti gli oggetti che possiedono quella proprietà. La logica predicativa è quindi strettamente legata alla teoria degli insiemi, anzi, possiamo dire che è un’altro modo di enunciare la teoria degli insiemi nel mondo del linguaggio.

Ora, che cos’altro è un insieme su Internet se non un database? Associare un contenuto a un tag significa inserirlo all’interno di un database, nell’insieme di tutti i contenuti che possiedono quel tag. L’interrogazione (o query) su quella proprietà specifica, infatti, ci restituirà tutti i contenuti che possiedono quel tag, mentre per identificare in modo più preciso il nostro oggetto di partenza (l’automobile) dovremo elencare il maggior numero possibile di proprietà. Non ci basta scrivere “automobile” in un motore di ricerca: dobbiamo aggiungere la marca, il modello, la cilindrata e l’anno di fabbricazione. Ci sono tag che hanno un peso maggiore di altri (come per esempio il brand) perché da soli sono in grado di portarci molto vicino all’oggetto particolare che stiamo cercando , mentre altri (automobile) sono talmente generici da risultare quasi inutili.

Costruire una buona interrogazione in un motore di ricerca è ormai una competenza fondamentale, tanto da giustificare la pubblicazione di libri sull’argomento e l’insegnamento in corsi scolastici. Più specialistica ma altrettanto importante è la competenza complementare: assegnare i giusti tag (keyword) ai contenuti online in modo da ottimizzare la catalogazione da parte dei motori di ricerca e dalle directory. Ecco quindi che inconsapevolmente siamo obbligati a dare una struttura logica predicativa a tutte le informazioni che viaggiano su Internet. Ogni concetto deve avere i suoi tag, o le sue keyword. Perché un contento online che non è in un database è irreperibile: nessuna ricerca o interrogazione riuscirà a portarci su quella pagina. E nella struttura di Internet attuale, se una pagina è irreperibile allora non esiste.

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