Niente è dovuto

Ovvero l’applicazione della cancellazione del debito alla sfera sociale personale

Il debito sociale è quella condizione in cui ci sentiamo “in dovere di” oppure “obbligati a” fare qualcosa per qualcun altro. Portare un regalo quando si va a trovare un parente, portare fiori alla fidanzata il giorno del suo compleanno, chiamare la famiglia durante le feste così via. Debito e aspettativa vanno di pari passo: il debito si fonda sull’aspettativa dell’altro.

Ci aspettiamo che il giorno del nostro compleanno la nostra fidanzata ci chiami, ci aspettiamo di ricevere un regalo dai parenti che vengono in visita da noi. L’aspettativa da un lato fornisce certezze, garantisce la prevedibilità dei comportamenti e quindi una certa tranquillità sociale. L’imprevedibile spaventa, è faticoso, viene rifiutato in nome di un mondo più controllabile. Tuttavia l’aspettativa crea il debito sociale. Inoltre l’aspettativa insoddisfatta genera frustrazione. Da un lato quindi un debito da risarcire e dall’altro un’aspettativa che rischia di rimanere insoddisfatta. Ecco perché è opportuno procedere alla cancellazione del debito.

Immaginiamo che nulla sia più dovuto. Con una ragazza appena conosciuta, non abbiamo l’aspettativa di essere richiamati: tutto ciò che arriva è positivo, la possibilità di frustrazione dovuta a un’aspettativa insoddisfatta è minima. Ma con l’approfondirsi del rapporto di nuovo tende a innescarsi il meccanismo del debito. Aumentano le possibilità di aspettative insoddisfatte, di frustrazione, di obblighi e di rifiuti. Immaginiamo di interrompere questo circolo, con una nuova regola sociale. Immaginiamo una sorta di nuovo contratto sociale alla Rosseau secondo cui nulla sia dovuto, se non a fronte di espliciti impegni formali. Rimane infatti il valore della parola data: se promettiamo di chiamare qualcuno, il debito esiste e deve essere risarcito. Tuttavia, il non detto, il non scritto, ciò che “consideriamo normale che sia così” deve essere annullato. Al di là degli impegni formalmente espressi, al di là di un contratto sociale sottoscritto dalle parti, non esiste ulteriore debito e non ha ragione d’essere un’aspettativa in tal senso. Non sarebbe questo un mondo migliore?

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Una risposta a Niente è dovuto

  1. Uomo al trotto scrive:

    Ciao,
    tu spegni la luce per togliere l’ombra..?

    E’ la legge della natura che ci impone di correre più degli altri, per sopravvivere, per mangiare, per riprodurci.

    Il modo più comodo per spingerci a correre sempre più
    e farci abituare a quel che abbiamo, beni , potere, sentimenti compresi…e da qui avere aspettative..

    Ma e’ proprio perchè crediamo di poterci aspettare qualcosa, che noi possiamo dare qualcos’ altro prima.

    Sparirebbe la speranza..

    Si ci vorrebbe qualcuno che ci faccia ricordare e riapprezzare quello che abbiamo cosi’ le aspettative diminuirebbero.. soddiffatti della realtà

    ma siamo Esseri Umani, ci si abituerebbe anche a questo.

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