Basta parlare di facebook! Anche i più assidui frequentatori iniziano a non poterne più, fino a organizzare la giornata di astensione (o sciopero) da facebook. Iniziativa ben pubblicizzata e discussa, ancora una volta tramite facebook.
Il social network che-non-può-essere-nominato sta allargando la propria sfera di influenza fino a trasformarsi in un vero e proprio ambiente di lavoro e di sviluppo. Mail, instant messaging, applicazioni personalizzate: sembra che facebook sia riuscito in quello che Google sta cercando da tempo di ottenere senza ancora esserci riuscita al 100%: ovvero di rappresentare un sostituto al sistema operativo. Avere un ambiente in cui l’utente passa la totalità del proprio tempo sul computer, all’interno del quale potrà poi svolgere le principali azioni. Certo, facebook è ben lontano dalle funzionalità di un sistema operativo come invece potrebbe averle Google (che dispone anche di funzioni di Office automation) tuttavia la quantità di tempo che sta catturando è spaventosa.
Occorre tornare a usarlo per quello che è, ovvero un social network. Si cercano gli amici, li si contatta, si entra in relazione. E poi si esce dal sito per tornare a fare quello che si fa di solito. I messaggi via facebook sono un surrogato dell’email senza averne la stessa versatilità e immediatezza. Ormai ricevo molti più messaggi su facebook che nella mia mailbox privata, ma quest’ultima sono sicuro che continuerò a conservarla e leggerla per molto tempo, mentre il mio account su facebook prima o poi verrà chiuso. O per lo meno, cadrà in disuso, così com’è stato per tutti gli innumerevoli servizi online a cui mi sono iscritto nel corso degli anni.
Dovrebbero scrivere in tutte le pagine: “Attenzione: dà dipendenza. Non eccedere nell’uso“
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