Troppa fatica scrivere un servizio. Meglio riciclare. Ma se lo fanno i giornalisti della Rai, allora possono farlo davvero tutti… Ecco due brani veramente molto simili: uno apparso su Repubblica e l’altro letto in un servizio del TG3 lo stesso giorno.
Da Repubblica del 15/8/2009 “In mano al fisco 570 conti off-shore“, di Roberto Petrini (pag. 4):
La lista dei 570 [...] è un documento scottante. Assai diverso dai 170 mila nomi in mano all’Agenzia delle Entrate: in quel caso infatti si trattta di posizioni emerse da un incrocio di banche dati e tutte da verificare. I “570″ invece sono evasori già identificati e ai quali in queste ore stanno per essere contestati i reati penali di omessa richiarazione fiscale e dichiarazione fraudolenta. Reati che non potrano beneficiare dello scudo fiscale che scatterà dal 15 settembre e che esclude la sanatoria per chi ha già un procedimento in corso.
TG3 del 15/8/2009, “C’è una lista in paradiso“, di Carmen Santoro:
[...] alle loro porte, in queste ore, sta per bussare la guardia di finanza, per contestare reati penali pesanti: omessa dichiarazione fiscale e dichiarazione fraudolenta [...] Questa lista è cosa ben diversa da quella dei 170 mila nomi in mano all’Agenzia delle Entrate: in quel caso i nomi, emersi da controlli incrociati, sono ancora da verificare. I “570″ invece sono evasori già identificati e non beneficeranno dello scudo fiscale che scatta a metà settembre e taglia fuori dalla sanatoria chi ha già un procedimento in corso.
Suvvia, ragazzi: quello del giornalista è uno dei mestieri più belli che ci siano. Tirate fuori un po’ di fantasia e fate il vostro lavoro come si deve. Altrimenti lasciate spazio ai giovani blogger: forse non saranno iscritti all’Ordine ma hanno sicuramente più grinta e professionalità di voi.
A questo link trovi un post di un mio amico che ha individuati un caso simile. Spero contribuisca.
http://mush.it/index.php/2009/08/20/1330/