Il ribaltamento dei valori

Solo timide dichiarazioni contrarie alla pena di morte, nessuna voce contro l’esecuzione nel giorno della festa islamica più importante e poi grida allo scandalo per gli insulti durante l’impiccagione? L’informazione in Italia ribalta l’ordine dei valori con una naturalezza che appare sconfortante.

In un articolo apparso su Repubblica.it, si parla addirittura di “choc” per gli insulti gridati all’ex dittatore iracheno Saddam Hussein durante la sua esecuzione. Sconvolti per degli insulti? E del fatto che quest’uomo viene privato della vita nessuno si scandalizza? E dell’insulto rivolto a tutta la comunità islamica internazionale, con una barbara esecuzione nel maggiore giorno di festa, nessuno si scandalizza? “Una sentenza giusta a seguito di un processo giusto” gridano molte voci anglosassoni. Ma la legge irachena e quella islamica proibiscono l’esecuzione in un giorno di festa. Chi l’ha voluta, quindi?

Da un lato abbiamo il dibattito sulla pena di morte, che ovviamente la maggiore potenza occidentale non desidera in alcun modo fomentare, dall’altro abbiamo la reazione del popolo iracheno che in questo caso si cerca di enfatizzare (proprio per nascondere la prima). E i giornali italiani si fanno condurre la mano docilmente, con articoli come quello sopra, dove si inneggia alla barbarie degli stranieri arabi. È informazione facile quella scandalistica: pubblica una notizia che suscita scandalo, polemica: è importante che faccia parlare la gente (per strada, al lavoro, sull’autobus). È la regola del marketing virale. Deve essere una notizia grave ma non troppo. Deve far indignare ma non mettere in discussione un sistema. Portare al dibattito tra persone, partiti, correnti di pensiero, fino ad arrivare a una comune condanna del “diverso” da noi. E restituire all’occidente quel comodo senso di sicurezza che ci piace avere sempre intorno a noi, in modo che possiamo ripetere a noi stessi: “Noi siamo nel giusto, guardate gli altri cosa combinano”.

Quando cominceremo a leggere con occhio critico queste notizie? Quando ci renderemo conto di essere stati presi in giro da un sistema mediatico che ribalta la scala di valori e, sotto silenzio, ce la ripropone come se niente fosse?

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