Attenti al pedone

Pedone…e all’automobilista, e alla portiera e all’ambulanza. Decalogo di sopravvivenza urbana per ciclisti in una delle città più anticiclistiche d’Europa: Milano.

Il pedone zigzagante è uno dei principali nemici del ciclista sul marciapiede. Si aggira camminando secondo una linea sinusoidale, intento a leggere messaggi sul telefonino o nei propri pensieri, incurante di cosa gli accade intorno, spostandosi in maniera irregolare a destra e a sinistra, secondo quello che i fisici chiamerebbero “moto browniano” e tutti gli altri semplicemente “a caso”.
Ovvio: non si dovrebbe pedalare nello spazio dedicato ai pedoni. Ma non si dovrebbe farlo nemmeno negli spazi dedicati alle automobili. E nemmeno in quello dedicato ai taxi. E nemmeno in quello dedicato ai tram.

Il parcheggiatore su pista (ciclabile) è una delle specie più odiate dai ciclisti. Vede un lungo spazio libero, dipinto di rosso, e non gli sembra vero di avere tutto questo parcheggio a disposizione. In fondo non è blu (quindi a pagamento) e nemmeno giallo (ovvero riservato) e perciò deve essere per forza un parcheggio autorizzato. Quindi si ferma e molla l’auto lì in mezzo.

Altro grande nemico dei ciclisti è il cosiddetto doppiafilista. Automobilista pigro che si ferma esattamente dove ha il desiderio di fermarsi, incurante che ci sia un parcheggio o meno, o che sia possibile accostarsi a destra o meno. Semplicemente rallenta e si ferma lì dov’è.

Versione più pericolosa è lo sportellista infame, anche richiamato con una lista di epiteti nessuno dei quali è riportabile in queste pagine. Si tratta di quella categoria di automobilisti che oltre a non avere tempo per cercare un parcheggio come si deve, non ha nemmeno un secondo di tempo per guardare nello specchietto prima di aprire la portiera. Le conseguenze possono essere molto diverse, ma di sicuro comprendono una serie di anatemi verso l’automobilista.

Il fumatore cecchino, poi, ha la grande capacità di lanciare il mozzicone di sigaretta dal finestrino con una mira infallibile. Anche senza guardare! Nella versione premium, è in grado di lanciare l’intero pacchetto di sigarette. Ne esiste una variante che si considera meno pericolosa: i mozziconi di sigaretta li spegne nel posacenere, salvo periodicamente accostarsi al marciapiede per svuotare il posacenere per strada in un colpo solo.

Un altro esemplare a cui fare attenzione è il suvvista. Sceglie la posizione di guida in modo che sia più in alto possibile. Se la patente B glielo consentisse, si metterebbe alla guida di una motrice di camion. L’importante è essere più in alto degli altri: i pericoli non li vuole nemmeno vedere, preferisce passarci sopra. Lo si riconosce anche dal diametro e dall’altezza del tubo di scarico.

Non ha ovviamente bisogno di menzione lo scooterista, in tutte le sue forme e varianti. Da non confondere assolutamente con il motociclista, che si dissocia vigorosamente. Lo scooterista costituisce categoria a sè, non ha alcun senso di appartenenza a una categoria e rifugge ogni regola. Vige una sola regola: passare davanti agli altri.

Tra i pericoli per il ciclista ci sono alcune patologie, che colpiscono le persone che gli stanno intorno. Per esempio la sindrome da astensione direzionale, anche detta paura di consumare le frecce. L’automobilista affetto da questo disturbo è convinto che evitando il consumo elettrico dato dagli indicatori di direzione, si riduca in generale il consumo di carburante e in definitiva anche l’impatto ambientale. In linea puramente scientifica il ragionamento è corretto, tuttavia…
Altra malattia è la tendenza alla chiusura. Non è direttamente correlato al comportamento sociale, bensì si manifesta nella paura di spazi aperti a destra o a sinistra. L’automobilista affetto da questo disturbo, non appena vede accanto a sè uno spazio sufficiente a far passare una moto o una bicicletta, lo chiude immediatamente spostandosi di lato. Di solito questa malattia si accompagna alla precedente, per cui lo spostamento è repentino e mai accompagnato dall’uso di indicatori di direzione. E’ comunque da ascrivere ai disturbi comportamentali e in genere crea difficoltà di relazione anche in gruppo.

Meno gravi per la salute ma comunque fastidiosi per i ciclista sono alcune tipologie di collezionisti che si aggirano lungo le strade. C’è per esempio il collezionista di selle. L’effetto è particolarmente impattante per il ciclista, soprattutto se non si accorge subito del passaggio di uno di questi collezionisti. Altro tipo è il collezionista di pompe. Come per il precedente, non è chiaro il valore di questo tipo di collezione, ma deve essere particolarmente importante e riconosciuta a livello sociale in quanto la pompa di bicicletta è un oggetto particolarmente ricercato, soprattutto in città. Ultimo, ben conosciuto e più fastidioso di tutti è il collezionista di biciclette.

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Una risposta a Attenti al pedone

  1. Paolo scrive:

    Alberto, alla mirabile prosa magari potresti aggiungere anche questo grafico: http://bit.ly/hAfe :-(

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