Lo sciopero è un diritto dei lavoratori, sancito dalla costituzione. Ma alcuni lavoratori ne hanno più diritto di altri, a seconda del settore in cui lavorano, del tipo di contratto e del mercato. Per sapere quanto diritto di sciopero hai, puoi calcolarlo con una semplice formula matematica: S = k*(D*M)/P
Non è uno scherzo, esiste veramente un diverso grado di diritto di sciopero ed è direttamente proporzionale a due fattori: il livello di disagio (D) che lo sciopero è in grado di generare nella collettività e il grado di monopolio (M) in cui opera il datore di lavoro. Inoltre è inversamente proporzionale al grado di precarietà del contratto di lavoro (P). K, infine, è una costante.
In settori come il trasporto pubblico, dove D e M sono entrambi massimi, il diritto di sciopero raggiunge l’apice. A conferma sperimentale possiamo portare la frequenza degli scioperi in tale settore. Di converso, un operaio di una piccola azienda metalmeccanica si trova nella condizione di avere D al minimo (il disagio al limite è solo per sè) e M praticamente inesistente (o se vogliamo è al valore massimo il suo inverso C = concorrenza). Infine, al crescere di P (precarietà) il risultato si abbassa notevolmente, motivo per cui i lavoratori con contratti atipici raramente partecipano agli scioperi.
L’evidenza sperimentale conferma la validità della prima legge matematica sul diritto di sciopero.