Ladri di biciclette 2: la caduta

C’era una volta il luogo dello smercio pubblico per le biciclette rubate, a Milano. Da anni il punto di riferimento per tutti, vittime e compratori, guardie e ladri. Poi, improvvisamente il sequestro. Perché?

Piazza 24 Maggio a Milano, accanto al mercato comunale, un gabbiotto stracolmo di biciclette usate. Ufficialmente un’officina di riparazioni. Ma casualmente tutte le bici erano in vendita.
Che fosse un punto di ricettazione lo sapevano tutti: ancora un anno fa ho assistito alla discussione tra il gestore e due ragazza, che avevano visto nel negozio la loro bici rubata nella notte precedente. Al ricevere la telefonata allarmata di una delle due ragazze, la polizia ha finto di non capire per alcuni lunghi minuti: insieme abbiamo tentato di far loro capire dove si trovasse questo gabbiotto (che non ha un numero civico) ma sembrava che la burocrazia avesse il sopravvento. O forse era solo un modo per fare “melina” e dare al biciclettaro il tempo di escogitare qualcosa. Che prontamente ha fatto, consegnando la bici alle ragazze e intimando loro di andarsene. Non l’avrebbe mai consegnata se non fosse stata rubata.

Oggi, sulla serranda del gabbiotto chiuso, un cartello recita: locale sottoposto a sequestro dall’autorità di p.s.
Cos’è successo di nuovo? L’autorità di P.S. ha impiegato anni per scoprire ciò che tutti sapevano? Inverosimile.
Sicuramente è cambiata la giunta, dopo che Pisapia ha vinto le elezioni: potrebbe essere una coincidenza, ma il fattore politico in questa vicenda sembra aver avuto un ruolo. Perché le informazioni c’erano già, solo le decisioni hanno tardato ad arrivare.
Aspettiamo ora con ansia i nuovi capitoli della saga.

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